La parità avanza a passo di lumaca. Al lavoro svolto dalle donne non è riconosciuto il giusto valore, la discriminazione salariale è diffusa a tutti i livelli e in tutti i settori, conciliare la vita professionale e la vita privata è un percorso ad ostacoli.
Nel mondo intero i diritti delle donne sono sotto attacco a causa di un’onda sovranista e reazionaria che vuole incatenare noi donne alla cucina e alla culla ad attendere gli uomini.
Noi oggi diciamo BASTA!
OGGI SIAMO TANTISSIME! MIGLIAIA DI DONNE E UOMINI UNITI PER DIRE BASTA!
Siamo esasperate! Non possiamo attendere oltre!
Oggi le donne di tutto il paese hanno scioperato perché pretendono di essere rispettate!
Il nostro lavoro merita rispetto
La nostra vita merita rispetto
Le nostre idee meritano rispetto
RISPETTATE LA NOSTRA ESISTENZA O ASPETTATEVI LA NOSTRA RESISTENZA!
SIAMO MAREA CHE NON SI FERMERÀ’
VOGLIAMO
DIRITTI E LIBERTÀ
Ogni lavoro è importante e merita rispetto
Il lavoro delle donne è troppo spesso poco considerato rispetto a quello degli uomini. Nel settore delle pulizie, della vendita e delle cure la mancanza di rispetto per il nostro lavoro è moneta corrente.
I bassi salari pagati alle donne sono all’origine delle loro rendite insufficienti per una vita degna
Le donne sono impiegate maggiormente a tempo parziale rispetto agli uomini. Hanno delle carriere irregolari perché nel corso della loro vita professionale fanno delle pause per la famiglia. In più guadagnano spesso meno degli uomini. Le loro rendite di vecchiaia sono conseguentemente indegne facendo sì che la discriminazione continui fino alla fine.
Il precariato, un male femminile
Lavoro su chiamata, tassi di occupazione minimi, orari di lavoro spezzettati, salari miseri: questa è la realtà con la quale le donne sono confrontate. Da una parte, le ricadute finanziarie sulle famiglie sono catastrofiche, dall’altra parte le conseguenze sulla conciliazione del lavoro con la vita familiare sono disastrose. E pesanti ricadute si hanno anche dal profilo della salute.
Noi non ci lasceremo più trattare così: chiediamo PIÙ RISPETTO, PIÙ TEMPO E PIÙ SALARIO! Ecco perché le donne di tutta la Svizzera oggi sono in sciopero!
DA CASA E DAL LAVORO, OGGI SCIOPERIAMO,
ÙNA SOCIETÀ PIÙ GIUSTA È QUELLO CHE CHIEDIAMO
Noi vogliamo rispetto!
Vale a dire:
… Rispetto per il nostro lavoro e pari opportunità
… Tolleranza zero contro il sessismo e le molestie sessuali
… Mai più violenza di genere
Vogliamo più salario!
Vale a dire:
… Un salario uguale per un lavoro di uguale valore
… Salari decenti per poter vivere del nostro lavoro
… rendite che ci permettano di vivere degnamente
Noi vogliamo più tempo!
Vale a dire:
… Una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata
… Tempo per la formazione continua e prospettive professionali
… Tempo a sufficienza per una buona qualità di vita
Ci hanno detto che non avevamo diritto a scioperare. Che dovevamo essere concilianti e discutere.
Siamo stanche di discutere, siamo stanche di conciliare con chi nemmeno ci considera!
Ieri, oggi, domani: noi siamo state, noi siamo e noi saremo tantissime e non ci fermeremo. Le donne non si lasceranno più ingannare!
Ci volevano ancora buone e zitte! Ci volevano ancora invisibili.
Ma oggi stiamo dimostrando a tutta la Svizzera che noi ci siamo! Che le donne in Ticino sono forti e sono unite e non abbasseranno più la testa di fronte alle ingiustizie.
Unite siamo forti!
Unite si vince!
NON È DIFFAMAZIONE, NEMMENO UN REATO,
LA LOTTA DELLE DONNE DISTRUGGE IL PATRIARCATO
Nonostante i nostri sforzi per una efficace sensibilizzazione sociale, le violenze e le discriminazioni di genere sono ancora molto attuali, sia tra le mura domestiche che sui luoghi di lavoro.
Troppe donne ancora non denunciano, perché hanno paura di subire una seconda violenza: quella della colpevolizzazione sociale. Nessuno ci crede: siamo sempre noi che ce la siamo cercata, sempre noi che abbiamo provocato!
Adesso basta! Non accetteremo più questa narrazione tossica!
Pretendiamo un mondo senza più violenza soprattutto contro le donne!
Noi oggi siamo la dimostrazione che non siamo sole. Che siamo in centinaia, migliaia di donne, pronte a sostenersi a vicenda. Oggi noi donne in sciopero ci facciamo portatrici della parola di tutte le donne del mondo.
Come le compagne spagnole che unite, come un muro, fanno scudo a tutte le donne vittime di violenza, anche noi oggi urliamo SORELLA IO TI CREDO!
VIOLENZA CONTRO UNA, VIOLENZA CONTRO TUTTE
Conoscete la storia di Antigone, della ragazza che da sola ebbe il coraggio di contrastare leggi dello Stato da lei ritenute ingiuste. Antigone è considerata il simbolo della lotta contro il potere, della ribellione contro il dominio ingiusto di un tiranno senza limiti.
C’è una coraggiosissima Antigone in ognuna di noi!
Oggi migliaia di Antigoni sono scese in strada e in piazza per contrastare un sistema iniquo e vessatorio. Non ci faremo convincere. Non ci faremo domare, non ci faremo imbrigliare.
Saremo il loro pungolo, saremo la loro spina nel fianco.
Non si libereranno mai di noi
Non ci cambieranno! Saremo noi a cambiare la società!
IO SONO COME SONO
E LO DECIDO IO
VIOLENZA E PATRIARCATO NOI TI DICIAMO ADDIO
Le donne di questo paese oggi hanno dimostrato che siamo il grande movimento sociale della storia recente di questo paese. E per questo facciamo paura.
All’ultimo minuto qualcuno ha provato a strumentalizzare la nostra lotta per fini politico-elettorali, utilizzando il delicato e importante argomento della lotta contro la violenza sulle donne per i loro proclami razzisti e xenofobi. Non accetteremo strumentalizzazioni create ad arte per emarginare e indebolire ancora di più chi è già ai margini.
Fanno discorsi contro i migranti e poi sono i primi a sfruttarli e sfruttare il loro lavoro!
Giù la maschera! Non potete più nascondervi!
La violenza maschile contro le donne non ha colore né provenienza!
Dobbiamo combattere unite affinché più nessuna donna al mondo subisca violenza fisica, psicologica ed economica.
Donne di tutto il mondo unite per una società senza violenza e discriminazioni.
CON IL RAZZISMO-NON CI AVETE FREGATO
LUI STUPRA-PERCHÈ È VIOLENTO
E NON PERCHÈ È IMMIGRATO