Più salario, più rendite, parità adesso! I
nvece di raggiungere nuovi traguardi, negli ultimi anni abbiamo fatto passi indietro nei salari, nelle rendite e nella ripartizione del lavoro retribuito e non retribuito.
Non ci stiamo e il 1° maggio scendiamo tutti insieme in piazza per dare voce alla nostra protesta.
La discriminazione salariale è ancora significativa. La conciliazione tra lavoro e vita privata resta un difficile esercizio di equilibrismo. Le donne continuano a essere discriminate anche dopo il pensionamento: per molte donne le rendite basse, che non bastano per vivere, sono all’ordine del giorno. Non solo: l’età pensionabile delle donne è stata innalzata contro la loro volontà e questa misura altro non è che un taglio alle loro rendite.